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 PASQUA 2004 IN ABRUZZO



 Armi & attrezzi  - Pescara 

Visita al  Museo delle Genti d'Abruzzo 


" Il destino degli uomini  nella regione che da otto secoli viene chiamata Abruzzo è stato deciso principalmente dalla montagna.........<Ignazio Silone>"


Nei luoghi di culto in grotta neolitici e nei ripari sottoroccia con pitture rupestri propiziatorie dell'età del bronzo - ferro, si è potuta documentare in 8 casi una continuità di frequentazione rituale fino ai giorni nostri. Entrando sulla sinistra, è stato allestito un modello di grotta, rivestito all'esterno da riproduzioni fedeli di pitture rupestri (dall'Eremo di Santo Spirito), rappresentanti per lo più cavalieri armati dell'età del bronzo e del ferro. In varie nicchie sono esposti reperti di epoche diverse, dal neolitico al medioevo. Infatti i primi agricoltori ubicavano la Divinità all'interno della Terra, cui attribuivano il " miracolo " di far germogliare la vita vegetale indispensabile a quella animale. Per offrirle sacrifici la penetravano attraverso le grotte e vi scavavano delle buche in cui venivano gettate le offerte (vi si svolgevano anche sacrifici di bambini, come attestato nella Grotta dei Piccioni di Bolognano). Nelle nicchie in cui è suddiviso il simulacro sono rappresentate espressioni di culto in grotta di varie epoche: dal neolitico raffigurato da pitture in ocra rossa con sacerdote orante, da una fossa con mele e frumento, da un circolo " magico " di pietre; fino ad arrivare al medioevo con la statua di San Michele Arcangelo, piatti ed altri oggetti appartenuti agli eremiti, che utilizzarono quelle stesse grotte come abitazione e Chiesa.

La continuità del mondo antico dalla preistoria alfindusfrializzazione

I luoghi di culto ed i riti pagani

La straordinaria continuità dei luoghi di culto e di alcuni rituali pagani ha motivazioni più complesse, rispetto alla continuità degli oggetti. L'attaccamento dei popoli italici ad una religione semplice ed essenziale, fatta di dei concreti, trasfigurazione di personaggi reali, rispecchiava e ben si adattava alloro stile di vita pragmatico. Questo senso esasperato di realismo, che ancora adesso si conserva nelle campagne abruzzesi e che tanto aveva caratterizzato la forza politica di Roma, ostacolò il diffondersi di tutte quelle filosofie, utopie e religioni provenienti dall'Oriente, mentre nella capitale Roma, ormai sommersa da un'immigrazione cosmopolita, e nelle città, queste nuove idee avevano profondamente radicato, vincendo le resistenze di una minoranza del vecchio patriziato. Come potevano delle tribù guerriere che adoravano Ercole, accettare una religione che propagandava valori diametralmente opposti alla propria cultura? Inoltre il paganesimo tradizionale probabilmente veniva correlato ad altri ideali propri della romanità, che nelle città andavano disgregandosi insieme alla stabilità dell'Impero. Per tale motivo nella popolazione montanara conservatrice, la fedeltà alla religione dei padri potrebbe aver acquisito anche un significato ideo­logico di resistenza alle nuove idee, sia perchè non adatte al proprio carattere pragmatico, sia perchè ritenute sovvertrici di un ordine che aveva, fino ad allora, garantito sicurezza e stabilità. Lo stesso Cristianesimo, penetrato nelle città fin dai primi secoli, riuscì a diffondersi in questo mondo agricolo pastorale molto tardi, solo dopo il crollo dell'Impero Romano d'Occidente, tra il VII e l' VIII secolo. Naturalmente non fu possibile modificare completamente tradizioni e riti. La Chiesa preferì accettare di inserirsi, con altrettanto realismo, nei luoghi di culto tradizionali, adattando spesso gli antichi riti pagani alla nuova religione, come viene ampiamente documentato.

 

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   Chieti 13 aprile 2004 - Cliccando sulle foto sovrastanti si ottengono le stesse ingrandite

 

 

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