Visita
al Museo delle Genti d'Abruzzo
"
Il destino degli uomini nella regione che da otto secoli
viene chiamata Abruzzo è stato deciso principalmente dalla
montagna..... ...<Ignazio
Silone>"
Sala
14
Vesti
e ornamenti: dal quotidiano al cerimoniale
L'abbigliamento
era uno
degli
aspetti che maggiormente contrassegnava, tra i ceti popolari, il
territorio di provenienza dei vari individui, soprattutto delle
donne.
Nella sala
vengono mostrati alcuni abiti tradizionali tra i più tipici, sia
famosi come quelli tuttora indossati da qualche anziana a Scanno,
sia costumi meno conosciuti, perché andati in disuso negli ultimi
decenni.
Ogni
"costume" viene presentato nella versione da
cerimonia, poiché in tale occasione era caratterizzato ed
arricchito da accessori ed ornamenti preziosi, spesso
appositamente realizzati.
Soprattutto
i gioielli venivano indossati per assolvere ad una serie di
funzioni simboliche; oltre alla distinzione sociale, segnalavano
la donna nubile da quella maritata ed i loro motivi decorativi
coniugavano il valore estetico a quello magico apotropaico,
come gli amuleti, che difendevano i bambini dagli influssi
negativi del malocchio.
Inoltre,
figurano in questa sala alcuni ornamenti in corallo, materia
ritenuta, sin dalla preistoria, portatrice di particolari qualità
propiziatrici per il benessere personale.
Tra gli
esemplari presentati spiccano quelli realizzati con grani di
corallo sfaccettato, tipo di lavorazione che dalla fine dell' 8OO
divenne caratteristica di un opificio a Giulianova e che rese
famoso l'Abruzzo anche all'estero.
Sala
15
L'artigianato
artistico tradizionale
La
maiolica rinascimentale e barocca di Castelli (TE) é tra la forme
più conosciute dell'artigianato artistico d'Abruzzo. Gli
esemplari di questa antica arte figulina sono custoditi nei
principali musei del mondo, dal Louvre all' Ermitage, dal
Metropolitan al British Museum.
In questa
sala sono esposti oggetti destinati all'uso quotidiano, popolare o
borghese, che ancora oggi alcuni centri continuano a produrre.
Altre
produzioni tipiche dell'artigianato locale vengono mostrate nei
contesti culturali di appartenenza: l'oreficeria tradizionale
insieme ai costumi; la tessitura, i lavori al tombolo e l'artigianato
del rame negli ambienti dedicati alla vita e al lavoro
domestico;
l'artigianato
del legno tra i lavori dei pastori e le suppellettili domestiche.
L'artigiarrato
del ferro battuto, della pietra scolpita, dell'oreficeria sacra
medievale e rinascimentale - tra le forme artistiche che
maggiormente hanno caratterizzato l'Abruzzo nei secoli - vengono
qui illustrate e corredate da rinvii ad altri musei ed al
territorio, secondo le finalità del Museo e la sua funzione di
orientamento alla conoscenza della regione.
Sale
16, 17, 18. piano terra
Sezione
ceti urbani e risorgimento
In
questi locali delle caserme borboniche, trasformati in carcere
durante il Risorgimento, furono imprigionati circa cento patrioti,
tra i quali 35 abruzzesi. Vi viene documentata la durezza di vita
inflitta nelle prigioni dell'epoca, mentre un sistema in
multivisione illustra la storia del Risorgimento in Abruzzo,
dall'ultima difesa della Repubblica di Napoli avvenuta nel 1799
proprio in questo luogo, fino all'Unità d'Italia. Nell' ultimo
locale, vi sono immagini e oggetti dei salotti, dei caffè e dei
teatri abruzzesi dove si formarono le coscienze liberali e le
società segrete cospiratrici per la libertà e l'Unità d'Italia.
Si accenna, infine, alle motivazioni dello scontro avvenuto tra
questi ceti urbani emergenti, eversivi della feudalità, ed il
mondo rurale rimasto, invece, conservatore e fedele alla monarchia
borbonica.